Al TOC 2011 (Tools of Change for Publishing) si sono susseguiti interventi interessanti che hanno proposto visioni e scenari.
Ripensare il modello distributivo liberandolo da vincoli geografici é stato il tema del 2011, mentre nel 2009 la chiave di lettura era “andare verso il digitale” e nel 2010 il libro elettronico e le sue potenzialità arricchite.
Sembra infatti che gli editori abbiano acquisito il know how necessario per produrre prodotti editoriali digitali, dando in outsourcing gli aspetti piú tecnici e concentrandosi sul design. Nelle redazioni del futuro dovranno coesistere diverse figure professionali: redattori per il contenuto, grafici in grado di lavorare con i linguaggi HTML5 e Css3, registi per contenuti multimediali e programmatori per lavorare sull´usabilitá. In questo scenario i reparti tradizionali e digitali all’interno di un editore dovrebbero essere sempre più sovrapposti e non separati come oggi avviene.
La distribuzione é invece una sfida complicata, perché cambiare modello distributivo significa rivedere il rapporto contrattuale editori, autori e distributori.
Ma il tempo é ormai giunto: questa settimana è stata ricca di cattive notizie sul tema, a partire dalla bancarotta del colosso librario Borders e l´amministrazione controllata di Angus & Robertson.
Una questione di catena alimentare.
venerdì 1 aprile 2011
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